L'esame pratico per conseguire la patente A è strutturato in due prove: una su circuito e una su strada.
La prova su strada e' abbastanza semplice e basta rispettare la distanza di sicurezza, usare indicatori di direzione e gli specchietti retrovisori, non sorpassare la colonna al semaforo, rispettare i limiti di velocità (fare bene attenzione agli errori!), rispettare le precedenze e fermarsi poggiando il piede a terra quando si arriva ad uno stop. L'esaminatore si trova su un'auto che vi può precedere o seguire.
La prova su circuito può essere problematica per chi deve effettuarla su una moto abbastanza potente perché il circuito e' stato studiato quando l'esame era effettuato praticamente solo coi 125. L'accesso diretto a 21 anni (patente A completa) va effettuato con un motociclo di almeno 35 kw (48 cv) di potenza e certamente la prova risulterà abbastanza ardua se effettuata con moto poco maneggevoli. Gli enduro monocilindrici di ultima generazione sono abbastanza indicati sia perché hanno abbassato l'altezza da terra della sella e quindi facilitano chi non ha una statura elevata, sia perché non danno strappi a bassi regimi.
Il circuito e' strutturato su quattro prove: Slalom, Otto, Passaggio stretto, Prova di frenata.
Lo slalom non presenta difficoltà particolari;
l'Otto è, invece, la prova più complessa e la traiettoria ottimale è quella che porta a passare molto vicini ai 3 primi birilli che si incontrano nella curva, evitando di passare vicino al centro, altrimenti in uscita dalla curva si deve allargare troppo e si rischia di uscire dall'area o di poggiare i piedi a terra;
il passaggio stretto e' facile se si prende la curva per entrarci abbastanza larga, in modo da essere perfettamente dritti quando si entra tra i birilli; alla fine della prova di frenata si deve appoggiare almeno un piede.